La Commissione europea ha semplificato le norme UE sugli aiuti di Stato a favore di programmi intesi a creare posti di lavoro e a stimolare l’attività economica, specie se i beneficiari sono piccole e medie imprese.
A norma di un nuovo “regolamento generale di esenzione per categoria”, molti programmi di aiuti non dovranno più essere sottoposti alla Commissione. Finora questa doveva autorizzare preventivamente gli aiuti concessi dagli Stati, verificando che non falsassero la concorrenza.
“Questa nuova normativa definisce un quadro chiaro che permette agli Stati membri di concedere aiuti all'occupazione, al potenziamento della competitività e alla tutela dell'ambiente senza alcun intervento della Commissione” ha osservato Neelie Kroes, commissaria per la concorrenza.
Le categorie di aiuti per le quali è prevista un’autorizzazione automatica sono quasi triplicate, arrivando a 26. Tra le nuove categorie figurano i programmi destinati alla tutela dell’ambiente, al miglioramento dell’efficienza energetica e alla promozione dell’innovazione. Sono esentate per la prima volta anche le misure per favorire gli investimenti in capitale di rischio e l’imprenditorialità femminile.
Le nuove norme intendono in particolare facilitare l’accesso delle imprese di minori dimensioni ai finanziamenti statali, autorizzando fino a 7,5 milioni di euro di aiuti agli investimenti per un singolo progetto. Il presupposto è che certe categorie di aiuti sono evidentemente in linea con gli obiettivi dell’UE e devono quindi essere autorizzate automaticamente.
Fra le diverse misure comprese nel regolamento, volte ad assicurare la crescita e l'occupazione per le imprese europee e per i consumatori, figurano:
• Aiuti alle piccole e medie imprese (PMI): le piccole imprese rappresentano uno dei principali elementi trainanti dell'economia, ma spesso si confrontano con problemi specifici. Il regolamento autorizza differenti tipologie di aiuti alle PMI, quali: aiuti per investimenti in macchinari o per assumere personale aggiuntivo, aiuti sotto forma di capitale di rischio, per l'innovazione, o per contribuire ai costi dei diritti di proprietà intellettuale.
• Aiuti a carattere sociale: oltre agli aiuti che permettono di sovvenzionare coloro che lavorano a nuovi investimenti nelle PMI o nelle regioni assistite, la normativa approva gli aiuti che permettono ai lavoratori disabili o altrimenti svantaggiati di trovare un'occupazione principale. Il regolamento favorisce inoltre gli aiuti alla formazione del personale, a vantaggio sia dei datori di lavoro che dei dipendenti.
• Aiuti a finalità regionale: il regolamento approva gli aiuti regionali agli investimenti essenzialmente quando sono rivolti alla creazione di nuovi stabilimenti nelle regioni più svantaggiate. Nelle regioni assistite, sono inoltre autorizzati aiuti per le start-up create al fine di stimolare ulteriormente l'iniziativa imprenditoriale.
• Aiuti a favore dell'ambiente: il regolamento rende più facile per le autorità la concessione di un notevole numero di misure di aiuto a favore della tutela dell'ambiente o della lotta contro il cambiamento climatico: fra questi figurano aiuti volti a promuovere gli investimenti nel risparmio energetico e nelle fonti di energia rinnovabili e aiuti sotto forma di sgravi di imposte ambientali.
• Aiuti all'imprenditorialità femminile: il tasso medio di donne che avviano imprese è inferiore a quello degli uomini e ciò ostacola lo sviluppo economico della Comunità. Pertanto, il regolamento include, per la prima volta, misure che contribuiscono alle spese per l'infanzia nonché a quelle per i genitori e autorizza sovvenzioni alle piccole imprese possedute e gestite da donne.
• Aiuti alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione (RSI): il regolamento autorizza una serie di misure che comprendono, fra gli altri, aiuti a progetti di R&S e a giovani società innovative.
La Commissione deve poter esaminare i progetti di aiuti statali per evitare misure protezionistiche e garantire una concorrenza leale, nell’interesse del buon funzionamento dell’economia. Ma questo processo può richiedere molto tempo e denaro; ecco perché l’UE ha deciso di snellire le procedure nel quadro della sua strategia per la crescita e l'occupazione.
Il regolamento è stato adottato il 7 luglio ed è direttamente applicabile. Dovrebbe essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea nel luglio 2008 ed entrerà in vigore venti giorni dopo la data di pubblicazione.
da: http://ec.europa.eu/news/business/080708_1_it.htm