Palermo, 1 ottobre - L'Assemblea regionale siciliana, nelle sedute di ieri ha approvato in via definitiva, la legge che contiene le norme per la nomina del revisore contabile di Riscossione Sicilia S.p.A. e che consente di erogare contribuiti ad enti e società che risultano indebitate col fisco o verso altri enti pubblici.
La legge di fatto abolisce l’art. 17 della Finanziaria Regionale, articolo che revocava qualsiasi tipo di contributo dalla Regione, prevedendo il divieto di concessione dei contributi regionali qualora fosse stata accertata evasione fiscale o contributiva da parte dei soggetti beneficiari.
L’emendamento approvato pone fine ad una ingiustizia tutta siciliana, che rischiava di mettere in ginocchio le già fragili attività imprenditoriali dell'isola.
Molte aziende che per motivi diversi si trovavano debitrici nei confronti del Fisco o degli Enti Previdenziali, non potevano usufruire né di eventuali contributi in conto capitale (per investimenti), né di contributi in conto interessi o contributi per assunzione degli apprendisti.
Ma la cosa ancora più grave era il fatto che questa aziende non potevano neanche rivolgersi ai Confidi per poter usufruire di eventuali finanziamenti agevolati proprio per poter sanare questi debiti. Inoltre venivano bloccati anche i pagamenti di fatture emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione per servizi o forniture effettuate.
Con questa legge è stata data a tutte le imprese l’opportunità di poter ottenere fondi comunitari e regionali.
Non si tratta di salvaguardare gli evasori (se così si possono chiamare, visto che molti sono nell’impossibilità di pagare) in quanto, è stato spiegato, che in base alla nuova legge se c’è una posizione debitoria questa verrà sanata detraendola dal contributo spettante; cosa che era peraltro già prevista dalla normativa nazionale.